Superbonus: “Spalma crediti” su 10 anni, al via da maggio

Apr 27, 2023

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In seguito alle modifiche inserite nella legge di conversione del decreto “Cessioni” (D.l. 11/2023), l’Agenzia delle Entrate ha attivato lo strumento “spalma-crediti” che sarà operativo dal 2 maggio e dal 3 luglio per gli intermediari abilitati. La misura era già stata introdotta dal decreto Aiuti quater (D.l. 176/2022) e consente ai titolari dei crediti di imposta di portare in avanti le quote di credito non compensate tramite modello F24.

I soggetti interessati

I soggetti a cui è permesso di suddividere la compensazione in 10 rate sono quelli che hanno applicato lo sconto in fattura o che hanno acquisito il credito:

  • Professionisti e imprese edilizie;
  • Cessionari diversi dai primi, di qualunque categoria;
  • Istituti bancari e Poste S.p.a.

I suddetti potranno ripartire la quota residua dei crediti non ancora utilizzati in ulteriori dieci quote annuali di pari importo, che potranno essere utilizzate a partire dall’anno successivo a quello della rata originaria. La scelta è irrevocabile e la comunicazione non potrà essere annullata o rettificata.

 

Le date di riferimento

Come spiega l’Agenzia delle entrate, la ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate dei crediti riferite:

  • Agli anni dal 2022 in avanti, per quei crediti derivanti dalla comunicazione dell’opzione per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate fino al 31 ottobre 2022, riguardanti il Superbonus;
  • Agli anni dal 2023 in avanti, per quei crediti derivanti dalle comunicazioni all’AdE dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023, relativi al Superbonus;
  • Agli anni 2023 e seguenti per le comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023, relative al Sismabonus e al bonus barriere architettoniche.

Ogni nuova rata sarà però utilizzabile solo a compensazione e non potrà essere a sua volta ceduta, ripartita, né annullata in quanto la scelta è irrevocabile. Se però il contribuente si accorge a fine anno di avere ancora una somma a disposizione che non può compensare, potrà a sua volta rateizzarla.

Esempio pratico dell’Agenzia delle Entrate

L’AdE riporta un esempio molto chiaro al fine di spiegare al meglio come regolarsi per fare la scelta:

Supponendo che un contribuente abbia una rata pari a 100€ nel 2023 relativa al sismabonus, e che lo stesso ipotizzi di avere una capienza fiscale fino a 60€ e quindi, comunica l’opzione su dieci anni per i 40€ rimanenti. Seguentemente il contribuente si rende conto di non riuscire ad utilizzare per intero i 60€, a quel punto, sull’importo residuo non compensato potrà fare una seconda comunicazione per evitare perdite. Alternativamente, come suggerisce anche l’Agenzia delle Entrate, potrà attendere la fine del 2023 per avere contezza dei crediti residui non compensabili e comunicare di ripartirli nei successivi dieci anni. Queste nuove rate non saranno però ulteriormente cedibili in nessun caso, né tantomeno potranno essere spalmate o richieste a rimborso.

Metodi di comunicazione della scelta

I soggetti fornitori e cessionari, avranno la possibilità di comunicare all’AdE, la volontà di optare per la rateizzazione, semplicemente accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia, dove sarà attiva una nuova funzione all’interno della “Piattaforma cessione crediti”. In seguito, dal 3 luglio 2023, il servizio sarà attivo anche per gli intermediari con apposita delega consultazione del cassetto fiscale.

 

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