Ricerca e Sviluppo: novità del nuovo Decreto “Anticipi”

Nov 7, 2023

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Il recente decreto 145/2023 (c.d. “Anticipi”), pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 ottobre, ha introdotto alcune novità e modificazioni rilevanti in materia “Ricerca e Sviluppo”.

È stato innanzitutto posticipato il termine entro cui le imprese possono aderire alla procedura per il riversamento del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, senza l’applicazione di interessi e sanzioni (come prevista dall’articolo 5, commi da 7 a 12 del D.l. n.146 del 2021). Il suddetto termine passa perciò, dal 30 novembre 2023 al 30 giugno 2024. In tal modo verrà dato alle imprese maggior tempo per valutare con più consapevolezza se aderire o meno alla sanatoria analizzando quindi tutti i rischi e gli svantaggi che tale scelta può comportare.

Conseguentemente al posticipo dell’istanza, anche i termini per il riversamento dell’imposta subiranno una modifica, passando dal 31 dicembre 2023 al 16 dicembre 2024; nel caso in cui l’impresa opti invece per una rateizzazione, si andrà al 16 dicembre 2024, 2025 e 2026, con aggiunta di interessi legali a partire dal 17 dicembre 2024.

Come meglio dettagliato in una nostra precedente news sul tema, ricordiamo che le imprese interessate dal riversamento spontaneo del credito, come previsto dall’articolo 5, commi da 7 a 12 del Dl 146 del 2021, sono:

  • quelle che hanno svolto attività in tutto o in parte non qualificabili come ricerca e sviluppo ammissibili ai fini del credito d’imposta, sostenendone le relative spese;
  • quelle che dal 2017 hanno svolto attività di ricerca e sviluppo su commessa estera in modo non conforme all’interpretazione dell’articolo 1 comma 72 della legge 145/2018; hanno commesso errori nella quantificazione o nell’individuazione delle spese ammissibili in violazione dei principi di pertinenza e congruità; hanno commesso errori nella determinazione della media storica di riferimento.

Infine, si ricorda che non potranno accedere al riversamento spontaneo senza interessi e sanzioni, quelle imprese che hanno usufruito indebitamente del credito mediante condotte fraudolente, fattispecie simulate e mancanza di documentazione.

A fronte di tale problematica che ha generato la nascita della necessaria sanatoria, è stata inoltre introdotta dal Dl, come già precedentemente anticipato nella news del 10/10/2023, la possibilità di certificare la bontà del progetto, mettendolo così al riparo da contestazioni da parte dell’amministrazione finanziaria. Lo stesso Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha così commentato: «L’albo dei certificatori per conto delle imprese darà certezza sul fatto che le imprese abbiano diritto al credito d’imposta per ricerca e sviluppo». Tale albo sarà pronto a partire dagli inizi del 2024.

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