Racconti d’impresa – Matteo Parisi “ricerca, sviluppo e aggiornamento continuo”

Mar 17, 2022

A “Storie di imprese” – rubrica del Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze per raccontare le esperienze imprenditoriali dei soci – è protagonista Matteo Parisi, classe 1995, vice Presidente del Gruppo e imprenditore di terza generazione del gruppo Ceam.

Ceam è specializzata nella produzione di strumentazione industriale, nello sviluppo di sensori per tutti i settori, nonché di potenti strumenti software e nella digitalizzazione dei processi produttivi in ottica IoT. Per tipologia di prodotto che sviluppa è unica nel suo genere in Italia, tant’è che i suoi competitor sono quasi esclusivamente multinazionali estere.

Matteo Parisi

La storia di Ceam però inizia 60 anni fa: l’azienda si specializza inizialmente nella produzione di sensori di temperatura nei settori vetro e ceramica industriale. Negli anni 70’ nasce una seconda linea di business, rivolta alla produzione di strumentazione elettronica necessaria al controllo dei vari procedimenti industriali. Negli anni 90’ prende vita una terza linea relativa alla parte software. Da 20 anni sviluppa piattaforme IoT per la supervisione, il telecontrollo e l’automazione di processi industriali in ottica 4.0. Nel tempo sono stati sviluppati molti servizi a corredo dei prodotti, come quello di assistenza tecnica, e tutta la parte di ingegneria ed installazione delle nostre tecnologie verso la nostra clientela, con anche la nascita di una nuova società del gruppo CEAM.  Hanno preso vita inoltre nuove linee produttive, che comprendono una vasta gamma di sensori (non solo di temperatura) per tutti i settori, un range completo di strumenti elettronici e una suite software all’avanguardia, chiamata CWS IoT, per soddisfare al meglio tutte le esigenze tecnologiche che aziende in ogni settore si trovano ad affrontare”.

“Lavorare nel mio settore – racconta Matteo Parisi – non è facile soprattutto in Italia. Nel nostro comparto c’è bisogno di un aggiornamento continuo e di conseguenza di investimenti. Noi autofinanziamo le nostre ricerche e i nostri investimenti da 60 anni”.

“Le imprese come la nostra sono una risorsa per tutto il Paese,
ma ricerca e sviluppo è una prerogativa a carico solo dell’azienda”.

“Non sono mancati però i riconoscimenti per il lavoro che portiamo avanti: la comunità europea, ci ha premiati finanziando due nostri progetti. Un riconoscimento non da poco, perché è proprio durante la pandemia che lo stato si è accorto quanta poca ricerca viene fatta su la tecnologia in Italia. Sto pensando a tecnologie che ci hanno aiutato a mantenere il controllo sulle nostre aziende e sulle nostre produzioni da remoto, la maggior parte di queste sono estere. Ma nel nostro piccolo CEAM Group le sviluppa e le porta avanti con successo da molti anni”. 

Matteo Parisi si occupa da sette anni  del coordinamento dell’area commerciale e marketing del gruppo.
Sono nato in azienda, l’ho vissuta fino da quando ero piccolo. Quando finivo la scuola, per guadagnarmi le vacanze ad agosto, dovevo lavorare almeno per un mese. Questo mi ha permesso di conoscere tutti gli aspetti ed i reparti dell’azienda e di instaurare rapporti storici con i miei colleghi, la nostra società crede da sempre sulla responsabilità sociale di quello che facciamo”.

Responsabilità, coraggio, merito, etica, sostenibilità

Questi sono alcuni dei valori promossi dal Gruppo Giovani Imprenditori. Matteo li commenta uno ad uno “Responsabilità“: verso i nostri dipendenti e le loro famiglie, verso la valorizzazione del nostro territorio; “Coraggio“: imprenditore vuol dire scommettere senza avere garanzie in cambio; “Merito“: premiare le persone che compongono la società, sono loro il motore per arrivare al successo aziendale; “Etica“: supportare l’inclusività e creare nuovi posti di lavoro; “Sostenibilità“: non essere energivori e non creare emissioni, produrre tecnologie che durano nel tempo attraverso procedimenti di riparazione e rigenerazione. Aggiungerei anche un altro valore che dovrebbe essere messo in pratica più spesso, ossia “Collaborazione“: se non si collabora non c’è futuro, non dobbiamo vederci solo come competitor ma piuttosto come partner e creare continue sinergie se vogliamo tenere testa e competere in un mondo globalizzato”.

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