Il contesto normativo europeo ha subito un profondo rinnovamento nell’ultimo decennio, imponendo alle imprese quotate, alle grandi aziende e alle istituzioni finanziarie l’obbligo di fornire informazioni chiare e affidabili in merito agli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). La domanda di dati sulla sostenibilità continuerà a crescere nei prossimi anni, soprattutto con l’introduzione di nuove disposizioni derivanti dalla Corporate Sustainability Due Diligence Directive, che dovrà essere recepita entro l’estate del 2026.
Nuove opportunità per le PMI
Anche se le PMI non quotate non sono ancora obbligate a rispettare queste normative, stanno comunque affrontando richieste di informazioni relative alla sostenibilità, provenienti sia dalle grandi aziende clienti che da banche e istituti finanziari. Queste richieste, pur comportando uno sforzo aggiuntivo, offrono alle PMI un’opportunità per guadagnare un vantaggio competitivo. A supporto di ciò, è stato recentemente pubblicato il “Documento per il dialogo di sostenibilità” tra PMI e Banche, redatto dal Tavolo per la Finanza Sostenibile, presieduto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la partecipazione di vari enti, tra cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Banca d’Italia, CONSOB, IVASS e COVIP.
In cosa consiste il “Documento per il dialogo di sostenibilità”
Il documento ha lo scopo di assistere le PMI nella raccolta e produzione di informazioni sugli impatti ESG, promuovendo una standardizzazione delle richieste ricevute dalle banche. L’iniziativa mira a facilitare una relazione più diretta e proficua tra le PMI e le banche sui temi della sostenibilità, semplificando l’accesso ai finanziamenti. Rispetto alla versione consultata in precedenza, il Documento è stato reso più mirato, chiaro ed efficace, con una riduzione degli indicatori da 45 a 40, una riorganizzazione delle sezioni principali e una semplificazione delle informazioni più complesse. Alcune informazioni sono state unite, come quelle relative agli inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo, mentre sono state aggiunte più dettagli su obiettivi ambientali e su aspetti sociali e di governance. L’intento è rendere il documento più preciso, utile e facile da comprendere.
Sul sito del MEF è possibile trovare disponibili anche gli esiti della consultazione pubblica, che hanno influenzato la versione finale del documento, e una brochure che riassume tutto il lavoro svolto.