Il “Piano lavoro sicuro” della Regione Toscana viene prorogato per altri due anni; proseguono le attività ispettive della Azienda USL nelle imprese.
Proseguirà a tutto il 2025 il “Piano lavoro sicuro” lanciato nel 2014 dalla Regione Toscana dopo il rogo avvenuto in un’azienda tessile di Prato in cui morirono sette operai di origine cinese in un capannone dove lavoravano e vivevano.
Un piano straordinario che ha visto l’assunzione di settantaquattro nuovi giovani ispettori per la sicurezza dell’Azienda Usl Toscana Centro per controllare in tutta l’area metropolitana – Prato, Firenze, Empoli e Pistoia – le aziende più a rischio.
Dal 2014 sono state controllate 18.625 imprese, di cui 10.939 nell’area pratese; l’iniziativa si pone l’obiettivo di effettuare 922 ispezioni annue (per lo più del distretto tessile cinese). I controlli hanno avuto risvolti positivi anche sul fronte della regolarità fiscale e del pagamento delle tasse, sullo sfruttamento della manodopera e il contrasto alla concorrenza sleale.
I costi del programma continueranno a non gravare sul fondo sanitario: i 500 mila euro necessari per i prossimi due anni di attività saranno coperti dai proventi delle sanzioni comminate sulla sicurezza sul lavoro. Solo con le ispezioni del Piano lavoro sicuro dal 2014 sono stati incassati oltre 25 milioni e 867 mila euro.
(Fonte Regione Toscana)