L’agevolazione fiscale prevista dal regime opzionale del Patent Box è un’opportunità già presente da anni all’interno dell’ordinamento, ma che ha trovato scarso utilizzo a causa della notevole gravosità sul contribuente della procedura di esercizio dell’opzione. Di fatto, prima del 2019, era previsto che per usufruire di tale beneficio fiscale si dovesse trovare un accordo preventivo e contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate che spesso scoraggiava il contribuente a adottare questo regime agevolativo.
Oggi, con le recenti modifiche, è possibile utilizzare una procedura più snella per attivare l’opzione. È previsto che il contribuente possa determinare e dichiarare direttamente il reddito agevolabile, rimandando il confronto con l’Amministrazione finanziaria alla successiva fase di controllo. L’introduzione di questa più rapida procedura rende il regime del Patent Box estremamente allettante per il contribuente.
Il regime opzionale di tassazione Patent Box, previsto nel Decreto 28 novembre 2017, è un regime che ha l’obiettivo di agevolare fiscalmente una parte dei redditi derivanti dall’utilizzo di alcuni beni immateriali, purché siano essi frutto dell’attività di ricerca e sviluppo. L’utilizzo dei beni immateriali può essere diretto o indiretto. Con riferimento alla prima modalità si intende l’utilizzo nell’ambito di qualsiasi attività che i diritti sui beni immateriali riservano al titolare del diritto stesso. La seconda si configura quando il bene viene dato in concessione a soggetti terzi. L’attività di ricerca e sviluppo deve prevedere attività di sviluppo, mantenimento e accrescimento del bene intangibile.
Beneficiari
- Le persone fisiche che esercitano imprese commerciali;
- Enti pubblici e privati commerciali, residenti in Italia;
- Enti non commerciali, (solo per quanto riguarda il reddito di impresa);
- Società in nome collettivo e in accomandita semplice;
- Società non residenti ma con organizzazione stabile in Italia.
I beni immateriali agevolabili
Sono agevolabili i redditi derivanti dall’utilizzo dei seguenti beni immateriali:
- Software protetto da copyright;
- Brevetti industriali;
- Disegni e modelli, giuridicamente tutelabili;
- Processi formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili;
Quantificazione dell’agevolazione
L’agevolazione fiscale prevista dal regime Patent Box è calcolata come il 50% del prodotto tra:
- il reddito derivante dall’utilizzo, diretto o indiretto, dei beni immateriali;
- il rapporto tra i costi qualificati e i costi complessivi. Per costi qualificati si intende il totale delle spese di ricerca e sviluppo sostenute nell’anno per il mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale. I costi complessivi, invece, sono costituiti dalla somma dei costi qualificati e i costi sostenuti per l’acquisizione del bene immateriale.
Il risultato di tale operazione non concorre a formare il reddito d’impresa.
Come accedere alla misura
Prima dell’ultima modifica al regime agevolativo del Patent Box, avvenuta tramite l’art. 4 del D.L. 34/2019, era previsto che il contribuente dovesse trovare con l’Agenzia delle Entrate un accordo preventivo di non facile attuazione.
NOVITÀ – Con l’ultima revisione è stato introdotto una procedura alternativa: l’autoliquidazione. Grazie a questa nuova procedura il contribuente, redigendo accurata documentazione, ha la possibilità di determinare e dichiarare direttamente il reddito agevolabile rimandando il relativo confronto con l’Amministrazione finanziaria a una successiva fase di controllo.