Moda: servono politiche industriali di lungo periodo per preservare la filiera

Ago 19, 2024

La filiera della Moda sta soffrendo gli effetti di una congiuntura globale avversa, una “tempesta perfetta” che ha visto una micidiale combinazione fra i numerosi conflitti nelle aree più calde del pianeta, un’inflazione ancora non domata e mercati internazionali alle prese con una domanda a dir poco fiacca per i prodotti del lusso made in Italy, a cui si aggiungono nuove tensioni geo-politiche.

“Sono tutti elementi che portano incertezza, diffidenza, calo dei consumi e che disincentivano gli investimenti. A settembre ci aspetterà un rientro difficile, da affrontare in modo unito e coeso”, interviene Confindustria Toscana Centro e Costa con il vice presidente con delega al manifatturiero, moda e made in Italy Niccolò Moschini.  

Quello della moda è un settore trainane per l’economia toscana: si pensi solo che il 40% degli occupati dell’industria lavora nel sistema Moda; un settore conosciuto nel mondo per il suo saper fare e per la sua eccellenza. Per questo, aggiunge il vice presidente Moschini: “Confindustria Toscana Centro e Costa – che con il Patto di sistema sottoscritto già lo scorso mese di febbraio è stata la prima realtà associativa a stimolare un’azione condivisa, a valle di un’analisi della complessa situazione congiunturale – si appella al senso di responsabilità di tutte le parti”. 

Siglato con le organizzazioni territoriali fiorentine di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil – e con il contributo di Assopellettieri –, il Patto di febbraio ha puntato a coinvolgere tutti i portatori di interesse del settore in un concreto progetto di rilancio che facesse leva sulle peculiarità della filiera: altissima qualità, sostenibilità e legalità. Ma i riflettori sul futuro della moda e del nostro made in Italy erano stati alzati dall’associazione industriale fiorentina anche a marzo di quest’anno con il convegno Future For Fashion dedicato proprio a scandagliare “L’anima del consumatore” in un confronto fra brand e filiera. 

Un percorso, dunque, che parte da lontano; e che richiede strategie di lungo respiro e interventi strutturali molto incisivi su molti fronti: dall’innovazione di prodotto e di processo, passando per la formazione del capitale umano a quella di mercato. 

“Oggi non basta porre semplicemente attenzione a una delle crisi più severe degli ultimi decenni, ma occorre individuare politiche industriali di lungo respiro che si traducano subito in risposte tangibili ed efficaci, al fine di tutelare, proteggere e valorizzare i nostri distretti toscani della pelletteria, della calzatura e dell’abbigliamento, unici per competenze, qualità ed eccellenza” conclude il vice presidente Moschini

ARTICOLI CORRELATI
RICERCA