La Legge di Bilancio 2025 (L.207/2024) ai commi dal 445 al 448 introduce significative modifiche al piano di Transizione 4.0. Due sono i cambiamenti principali, da un lato l’eliminazione dell’incentivo sui beni immateriali dall’altro l’introduzione di un tetto di spesa per il credito d’imposta per gli investimenti in beni materiali.
Eliminazione del credito di imposta per beni immateriali e riduzione della validità temporale
A partire dal 1° gennaio 2025, non è più possibile beneficiare del credito di imposta per beni immateriali “Industria 4.0”, compresi nell’Allegato B della L. 232/2016, essendo stato abrogato l’art. 1 comma 1058-ter della L. 178/2020.
Per coloro però che hanno effettuato la prenotazione entro il 31/12/2024 (con accettazione dell’ordine e versamento dell’acconto del 20%) e che concluderanno nel termine “lungo” del 30 giugno 2025 l’investimento in beni immateriali 4.0 potranno beneficiare del credito d’imposta in misura pari al 15% nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro (in precedenza era prevista un’aliquota pari al 10%).
L’aliquota del 15% è riconosciuta sia per gli investimenti effettuati e completati nell’esercizio 2024, sia per quelli “prenotati” nel 2024 ed effettuati entro il 30/6/2025.
Introduzione di un tetto di spesa su base nazionale per il credito di imposta per beni strumentali materiali 4.0
Per gli investimenti in beni materiali 4.0 è stato introdotto un limite di spesa complessivo su base nazionale pari a 2,2 miliardi di euro per gli investimenti effettuati dal 1/1/2025 al 31/12/2025, o entro il 30/6/2026 se è stato versato un acconto del 20% entro il 31/12/2025 e sottoscritto il relativo ordine di acquisto.
Tale limite non opera in relazione agli investimenti per i quali, entro il 31/12/2024, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
A fronte di quanto sopra, coloro che intendono beneficiare del credito d’imposta per investimenti in beni materiali 4.0 nel 2025 dovranno inviare telematicamente una comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) indicando l’ammontare delle spese sostenute e il relativo credito d’imposta maturato.
Ai fini della fruizione del credito d’imposta, il MIMIT trasmette all’Agenzia delle Entrate, l’elenco delle imprese beneficiarie con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile, in compensazione mediante modello F24, secondo l’ordine cronologico di ricevimento delle comunicazioni.
Al raggiungimento del limite di spesa previsto, pari a 2,2 miliardi di euro, il MIMIT ne dà immediata comunicazione mediante pubblicazione sul proprio sito istituzionale, anche al fine di sospendere l’invio delle richieste per la fruizione dell’agevolazione.