“La parola più citata in questa “due-giorni” è stata la sostenibilità. Vista non come uno slogan; ma come metrica industriale e come paradigma sociale” ha riassunto così il presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi nel suo intervento di chiusura di Future for Fashion 2023. L’evento organizzato da Confindustria Firenze, con il Comune di Firenze e il Centro Firenze per la Moda Italiana, con il supporto di Intesa Sanpaolo in qualità di main sponsor e la collaborazione del Polimoda.
“Qui la sostenibilità si fa sul serio – ha aggiunto Bigazzi -: da quella ambientale di molte lavorazioni; alla sostenibilità dei costi, a partire da quello del lavoro. Dalla sostenibilità delle filiere; all’attenzione al capitale umano, primo asset di questo settore: dalla formazione continua, alla parità di genere. Fino alla sicurezza sul lavoro”.
“Vorrei sottolineare un numero – prosegue Bigazzi -: il 64% delle imprese del settore, ad esempio, ha ridotto il proprio impatto ambientale. Aggiungo, però, altre tre parole, emerse anch’esse in questa due giorni: l’innovazione, intesa come prodotto, processo e mercato; ma anche riferita ai nuovi parametri ultra-tecnologici del ‘meta-verso’, dove la moda è già protagonista.
La formazione: riferita sia alla parte manageriale e creativa; sia alla parte produttiva; perché la vera sfida non sarà vendere i prodotti, ma capire chi sarà a produrli. Ne sanno qualcosa le nostre aziende, sempre a caccia di lavoratori specializzati. Infine, l’internazionalizzazione, perché il mondo è il nostro cliente; ma il mondo che conoscevamo, si è chiuso”.
Ad intervenire oggi, nella seconda giornata di Future for Fashion 2023, sono stati Carlo Capasa, presidente Camera Nazionale della Moda Italiana; Alfonso Dolce, amministratore delegato del Gruppo Dolce&Gabbana; Leonardo Ferragamo, presidente Salvatore Ferragamo; Stefania Lazzaroni, direttrice generale di Fondazione Altagamma; e poi Roberta Benaglia, Style Capital SGR SPA, CEO; Filippo Chieli, GRM Industry Retail & Luxury Divisione IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo; Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana – Gruppo Euronext; Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia; Luisa Zargani, bureau chief della redazione di Milano di WWD. A concludere i lavori sono stati Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Maurizio Bigazzi, presidente Confindustria Firenze.
“Si è parlato dei numeri di questo settore e voglio solo ricordare – ha ricordato Bigazzi – che delle 60 mila unità locali della moda italiana, una su dieci è fiorentina; così come un lavoratore su dieci del settore moda lavora a Firenze e che 10 di quei 65 miliardi di export italiano nella Moda si generano qui. Non lo dico per un futile orgoglio di campanile; ma per ricordare che il futuro della Moda è davvero la pre-condizione per quello del nostro territorio”.
“Future for Fashion non si chiude qui – ha aggiunto ancora il presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi -. Resta un cantiere aperto; perché questo evento ha un senso solo se diventa un appuntamento fra imprenditori, creativi, intelligenze, ma anche Istituzioni. Una iniziativa che ogni anno si riconvoca e fa il punto sull’agenda.
Lo spirito con cui è nato è proprio questo: mettere insieme professionalità, saperi e livelli di governo diversi, che devono collaborare tutti per il futuro del settore.
Confindustria Firenze e i suoi compagni di viaggio, Centro di Firenze per la Moda Italiana e Comune di Firenze, non sono interessati a organizzare ‘convegni a tema’. Ci interessa, invece, avere un’occasione periodica di confronto, un laboratorio di idee, cultura ed economia”.
Future for Fashion 2023, che si è tenuto quest’anno nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, ha avuto una amplificazione digitale grazie alla collaborazione con Vanity Fair Italia, il settimanale di Condé Nast Italia.