Finanziamenti per la transizione ecologica, accordo fra il Banco di Lucca e del Tirreno e Confindustria Toscana Centro e Costa

Lug 4, 2024

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Il Banco di Lucca e del Tirreno mette a disposizione nuovi finanziamenti, a condizioni particolarmente convenienti, per le imprese associate a Confindustria Toscana Centro e Costa (che include Firenze, Livorno e Massa Carrara) che avviano o completano un percorso verso la transizione energetica ed ecologica.

Si tratta di un ampio ventaglio di prodotti per le imprese, in particolare le PMI e le micro imprese, modulati sulle necessità e caratteristiche dei clienti che investiranno nel comparto delle energie rinnovabili (oltre al fotovoltaico, anche l’eolico, l’idroelettrico e gli impianti a bio-metano), nell’installazione di colonnine di ricarica elettrica, nell’acquisto di veicoli aziendali ed ibridi, nell’acquisto di immobili non residenziali con classe energetica A e B e nella ristrutturazione di immobili non residenziali per migliorare le classi energetiche.
Viene, quindi, confermata la grande attenzione e sensibilità del Banco di Lucca e del Tirreno e del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna del quale fa parte verso la tutela ambientale, la sostenibilità e l’equilibrio climatico.

Il presidente del Banco di Lucca e del Tirreno Sergio Ceccuzzi, ha commentato: “L’attenzione al territorio in cui opera e alle sue esigenze anche di cambiamento è una delle caratteristiche primarie del Gruppo La Cassa di Ravenna. La collaborazione instaurata con Confindustria è volta a rendere ancor più efficace e capillare il sostegno dato alle imprese nel cammino della transizione ecologica e del rispetto ambientale con misure specifiche e condizioni più favorevoli rispetto al credito ordinario”.

Il presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa Maurizio Bigazzi ha aggiunto: “Questo accordo si inserisce nel più ampio ventaglio di progetti che portiamo avanti volti a incrementare percorsi di sostenibilità. Oggi la sostenibilità fa parte del sistema di valori delle nostre imprese, anche di quelle più piccole, perché si tratta di un fattore competitivo, di un asset produttivo, di un contenuto irrinunciabile dell’attività industriale”.

 

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