DL Sicurezza energetica: audizione di Confindustria e proposte emendative

Gen 16, 2024

Confindustria ha espresso una valutazione complessivamente positiva in merito al Decreto Sicurezza Energetica soprattutto sul piano delle disposizioni in campo energetico.

Contesto

Lo scorso 20 dicembre, Confindustria nel corso dell’Audizione alla Camera dei Deputati in merito al Decreto Sicurezza Energetica (DL n. 181/2021) ha espresso una valutazione complessivamente positiva del provvedimento, soprattutto sul piano delle disposizioni in campo energetico, che vedono l’introduzione delle misure di energy e gas release e di altri interventi a favore della produzione di energia da fonti rinnovabili e potenziamento delle infrastrutture energetiche.

È stata comunque sottolineata l’importanza di assicurare una rapida operatività alle nuove norme, già a partire dall’inizio del 2024, anche attraverso chiarimenti e precisazioni da apportare in sede di decretazione attuativa. A tal fine sono state indicate da Confindustria alcune proposte emendative volte ad accelerare e migliorare l’attuazione delle disposizioni in campo energetico.

Principali proposte di Confindustria

Per quanto concerne l’energy release sono stati proposti tre emendamenti:

  • sostegno agli investimenti attraverso garanzie pubbliche. L’emendamento interviene al fine di introdurre misure di sostegno agli investimenti privati finalizzati alla realizzazione di nuova capacità di generazione e che richiedono un rilevante impegno finanziario per le imprese coinvolte. L’emendamento prevede che gli investimenti delle imprese siano supportati attraverso apposite forme di garanzia pubblica finalizzate a favorirne l’accesso alle fonti finanziarie. In particolare, tale supporto, potrebbe provenire sia dal Fondo di Garanzia per le PMI sia da SACE.
  • Termini operatività impianti/interventi per nuova capacità di generazione. L’emendamento interviene sui termini previsti per l’entrata in esercizio o in operatività degli impianti o degli interventi funzionali a generare nuova capacità di generazione, al fine di considerare adeguatamente le diverse fattispecie interessate dalla norma. In particolare, in considerazione dei tempi necessari per ottenere la preventiva concessione di aree pubbliche si propone di prevedere un eventuale diverso regime temporale di decorrenza dei termini per l’entrata in esercizio degli impianti, ancorandolo all’ottenimento della disponibilità delle aree.
  • Nuovi impianti fotovoltaici nelle pertinenze stabilimenti industriali. L’emendamento interviene al fine di includere nel campo di applicazione della disciplina dell’energy release, anche gli impianti realizzati dai privati nelle proprie aree. Infatti, l’utilizzo delle pertinenze interne agli stabilimenti può garantire un contributo rilevante per la realizzazione degli impianti, valorizzando aree già nella disponibilità del soggetto investitore, indipendentemente dalla dimensione dell’impianto.

Per quanto riguarda la misura di gas release l’emendamento di Confindustria riserva al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica il compito di fornire ad ARERA i necessari elementi di valutazione per attuare l’intervento tariffario introdotto dal DL 181/2023. La norma prevede, infatti, che il differenziale tra i proventi di aggiudicazione dei diritti sul gas ai clienti finali gasivori e il relativo costo riconosciuto dal GSE ai concessionari, sia utilizzato per la riduzione delle tariffe di trasporto gas a favore degli stessi clienti finali ammessi alla specifica procedura. Tuttavia, la norma prevede che sia l’ARERA a determinare le modalità di questa riduzione tariffaria. La scelta del criterio pro quota maggiormente idoneo per attuare il riparto in questione potrà ragionevolmente essere definita soltanto a valle delle procedure, quando saranno noti l’entità del differenziale effettivamente generato ed il numero dei clienti finali partecipanti. È pertanto opportuno prevedere un intervento, a monte, da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, coerentemente demandando ad ARERA le fasi attuative.

Un altro emendamento importante riguarda i proventi d’aste ETS (Emission Trade System) e la compensazione dei costi indiretti per completare il set di misure che il DL mette in campo per allineare i costi energetici delle imprese italiane alle variazioni dei prezzi medi e a quelli delle imprese delle principali economie europee. Infatti l’emendamento mira a dare attuazione a quanto già previsto dalla Direttiva ETS, come modificata dalla Direttiva (UE) 2023/659, che prevede che gli Stati membri dovrebbero destinare tutti i proventi delle aste in via prioritaria a misure di mitigazione ambientale – escludendo quindi la destinazione ad ammortamento del debito pubblico come invece ancora si prevede nel nostro Paese – e alla compensazione dei costi indiretti ETS che gravano sulle imprese che consumano energia e che rientrano nel perimetro di tale regolamentazione.

Un altro emendamento mira all’interpretazione autentica della norma sui crediti d’imposta energia e gas chiarendo che ai fini del calcolo della spesa sostenuta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, non rilevano i flussi generati da strumenti derivati di copertura collegati al costo della materia prima, come invece sostenuto dall’Agenzia delle entrate.


Infine, con un emendamento si introducono alcune misure urgenti per il sostegno degli investimenti privati e l’accesso alla liquidità delle imprese colpite dagli eventi alluvionali verificatisi in Toscana a decorrere dal 2 novembre scorso.

 

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