Il 20 maggio u.s. sono entrate in vigore le nuove norme dell’UE che estendono e inaspriscono l’elenco dei reati ambientali nell’Unione europea (UE) attraverso il diritto penale.
Come anticipato con news del 10 maggio 2024 , la Direttiva (UE) 2024/1203 sulla tutela penale dell’ambiente, fissa norme minime a livello UE sulla definizione dei reati ambientali e delle sanzioni, ed abroga le Direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE. I principali punti dell’accordo riguardano:
- Reati: la direttiva contiene un elenco completo e aggiornato di condotte da stabilire come reati nell’ordinamento giuridico nazionale degli Stati membri. Rispetto alla direttiva del 2008, sono state introdotte diverse nuove categorie di reati, quali: i) riciclaggio illegale delle navi ed estrazione di acqua; ii) gravi violazioni della legislazione dell’UE in materia di sostanze chimiche e mercurio; iii) l’immissione sul mercato e l’esportazione di materie prime e prodotti pertinenti in violazione del regolamento contro la deforestazione dell’Unione.
- Reati qualificati: gli Stati membri sono tenuti a stabilire come reati qualificati i casi in cui uno dei reati elencati nella direttiva causi danni particolarmente gravi all’ambiente e distruzione dell’ambiente. Tali reati qualificati sono soggetti a pene più severe per le persone fisiche e giuridiche rispetto a quelle previste per gli altri reati.
- Sanzioni: la direttiva istituisce un sistema graduale di pene detentive minime-massime e, per le persone giuridiche, introduce due metodi alternativi di ammenda basati su importi fissi compresi tra 24 e 40 milioni di euro 24 e 40 milioni di euro o pari al 3% – 5 % del fatturato globale annuo della persona giuridica interessata.