Il riversamento spontaneo, entro il 31 ottobre 2024, dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo utilizzati in compensazione (previsto dall’art. 5, comma 7 del D.L. 146/2021) (si rimanda alla news del 4/6/2024), nonostante l’azzeramento delle sanzioni, degli interessi e la non punibilità per l’indebita compensazione (art. 10-quater del D.lgs 74/2000) non è stato particolarmente apprezzato dalle imprese. Dunque oggi, il principale strumento che consentire di regolarizzare le indebite compensazioni effettuate sino al 22/10/2021 rimane quello della certificazione del credito da parte di uno dei soggetti iscritti all’Albo del Mimit.
1- La certificazione delle attività
Per chi non ha aderito alla speciale sanatoria prevista dall’art.5 del D.l. 146/2021 che consentiva di regolarizzare le indebite compensazioni entro il termine del 31 ottobre 2024, oggi la legittimazione della richiesta del credito di imposta R&S è possibile attraverso la richiesta di certificazione da parte di uno dei soggetti iscritti all’Albo del Mimit, che attesta la qualificazione degli investimenti eseguiti ai fini della loro classificazione tra le attività ammissibili al credito d’imposta ricerca, sviluppo e innovazione ex articolo 1, commi 200-202, della legge 160/2019 (applicabile dal 2020) e al credito d’imposta ricerca e sviluppo ex articolo 3 del Dl 145/2013 (applicabile fino al 2019).
La certificazione mette in sicurezza le imprese, garantendo la conformità dei singoli progetti alle normative vigenti e riducendo il rischio di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. A causa di norme retroattive, molte aziende hanno scoperto ex-post di aver potenzialmente fruito indebitamente dei crediti, incorrendo in questo modo in sanzioni da parte del Fisco. Avviando una procedura di certificazione, invece, le imprese hanno la possibilità di evidenziare quali crediti debbano essere riversati o, diversamente, certificare quelli in regola, evitando così controlli e sanzioni.
I tre aspetti su cui vertono i controlli dell’Agenzia delle Entrate in merito ai crediti d’imposta fruiti dalle imprese. I controlli sui crediti fruiti dal 2015 in poi hanno per oggetto essenzialmente tre aspetti:
1. l’esistenza delle spese sostenute;
2. La quantificazione delle spese che sono state rendicontate;
3. La compatibilità del contenuto tecnico rispetto a quanto indicato nei Manuali di Frascati ed Oslo.
La certificazione risolve il primo punto, grazie all’obbligo del controllo del fascicolo tecnico da parte del revisore legale, che quindi risponde con l’azienda beneficiaria.
Il secondo punto riguarda, invece, tendenzialmente, errori materiali in fase di riporto dei costi che l’azienda ha sostenuto per le attività oggetto di credito. E’ un tema di esclusiva responsabilità dell’azienda e ad oggi non risulta trasferibile a terzi né certificabile.
Il terzo e più importante elemento riguarda contestazioni circa gli aspetti tecnici dei progetti di ricerca e sviluppo su cui l’azienda ha maturato del credito. Ed è proprio questo l’oggetto specifico della normativa di certificazione.
La certificazione, proprio per la sua natura, inoltre non ha valenza solo per l’attestazione dei crediti di R&S relativi agli anni pregressi, ma rappresenta una significativa opportunità anche in altri ambiti. Infatti, considerata la facoltà di accedere al percorso di qualificazione anche in via preventiva, con la certificazione del credito è possibile sapere in anticipo se le attività di R&S da svolgere sono ammissibili al credito d’imposta, con la conseguente possibilità di procedere con maggiore sicurezza anche su progetti di lungo termine.
Tra l’altro, rimandando alla nostra pubblicazione del 2/5/2024, si evidenzia che l’articolo 6 del Dl 39/2024 ha introdotto una serie di comunicazioni da effettuarsi in via preventiva e consuntiva per poter fruire dei crediti di imposta derivanti dagli investimenti del piano 4.0 effettuati a partire dal 2024; dunque la qualificazione del credito in via preventiva attraverso la certificazione consente di preventivare correttamente le spese riconosciute potendo così effettuate le opportune comunicazioni preventive di spesa.