Il nuovo decreto CER è in fase di valutazione a Bruxelles e prevede finanziamenti a fondo perduto e tariffe premianti per impianti con potenza non superiore a 1 MW.
Contesto
Presentato dal Ministro Gilberto Picchetto Fratin a fine febbraio, in un Convegno organizzato da ARERA, il testo del nuovo decreto CER ed oggi ancora alla valutazione di Bruxelles. A detta del Ministro con il nuovo provvedimento si propone di dare all’Italia una spinta sul fronte delle rinnovabili e dovrebbero crearsi le condizioni per l’apertura di circa 15mila Comunità Energetiche.
La misura presentata alla Commissione Europea per l’entrata in vigore, riguarda tutti i settori dell’energia pulita: fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse.
Misure incentivanti previste dal decreto CER
Nel testo si fa riferimento a due tipologie di incentivi.
Accedono agli incentivi solo imprese e soggetti che non siano sottoposti a cause di divieto, decadenza o sospensione, o destinati al collasso economico nel breve e medio termine. La potenza nominale massima di ogni impianto non può superare 1 MW.
Una premialità per l’autoconsumo, e finanziamenti a fondo perduto volti alla realizzazione di nuovi impianti o al potenziamento di quelli esistenti nelle aree dei Comuni fino a 5mila abitanti. A tal fine sono stati stanziati 2 Miliardi e 200 milioni del PNRR.
Il soggetto beneficiario potrà godere della tariffa incentivante per 20 anni, a patto che gli impianti ammessi ai contributi entri in esercizio entro 18 mesi dalla data di presentazione della richiesta e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Come per le tariffe incentivanti, l’accesso ai fondi avviene, presentando domanda a sportello esclusivamente tramite il sito del GSE.
Il decreto individua tre fasce di incentivi :
- per gli impianti di potenza fino a 600 kW, la tariffa è composto da un fisso di 60 €/MWh più una parte variabile che non può superare i 100 euro per MWh;
- per gli impianti di potenza compresa tra 200 kW e 600 kW, il fisso è di 70 euro più un premio che non può andare oltre i 110€/MWh;
- per gli impianti sotto o pari ai 200 Kw, il fisso è di 80 euro più una tariffa premio non superiore ai 120 €/MWh.
Vi può essere una variazione delle tariffe premio per area geografica: 4 €/MWh in più per le Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo) e 10 €/MWh in più per quelle del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombadia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto).
Le spese ammissibili
Sono ammesse le seguenti spese:
- realizzazione di impianti a fonti rinnovabili (es. componenti, inverter, strutture per il montaggio, componentistica elettrica);
- fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
- acquisto e installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
- opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
- connessione alla rete elettrica nazionale;
- studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari, incluse le spese necessarie alla costituzione delle configurazioni;
- progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
- direzioni lavori e sicurezza;
- collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, di consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto.