Con la nota n.1937/2024 dell’Ispettorato nazionale del lavoro sono forniti chiarimenti in merito all’obbligo di certificazione dei contratti sui luoghi confinati e ambienti sospetti di inquinamento.
Introduzione
Con la nota n. 694/2024, l’Ispettorato nazionale del lavoro aveva risposto a richieste di chiarimento in ordine alle problematiche concernenti l’obbligatorietà della certificazione dei contratti ai sensi del Titolo VIII, capo I, del D.lgs. n. 276/2003 per il personale impiegato in servizi resi in ambienti sospetti di inquinamento o confinati in regime di appalto o subappalto.
Come noto, secondo la disciplina del DPR 177/2011, almeno il 30% del personale impiegato nell’attività relativa a lavori in ambienti confinati deve essere assunto “con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi, che i relativi contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276”.
Questo contenuto è riservato ai soci. Accedi per leggere tutto.