Un Nuovo Futuro per il Distretto della Pelletteria Fiorentina: Pelletteria 2030

Feb 28, 2025

Confindustria Toscana Centro e Costa, con il supporto metodologico di PwC Italia, ha avviato il progetto “Pelletteria 2030 – Distretto Futuro per il rilancio del comparto in una fase particolarmente complessa per questo settore.

L’idea alla base è che risulta fondamentale puntare su:

  • nuove competenze;
  • contrasto al lavoro irregolare;
  • filiera più competitiva.

Perché una riqualificazione è necessaria

Negli ultimi anni, il settore della moda e della pelletteria ha dovuto affrontare sfide senza precedenti. La pandemia, il rallentamento dell’economia cinese e le tensioni geopolitiche hanno avuto un impatto diretto sulla domanda di beni di lusso, portando molte aziende a ridurre i volumi di produzione, aumentare i prezzi e, in alcuni casi, delocalizzare.

L’Italia, storicamente sinonimo di eccellenza nel settore, sta vivendo una fase critica, specialmente nel distretto fiorentino della pelletteria, che rappresenta un punto di riferimento per il Made in Italy. Questo distretto, con oltre 6.500 unità produttive e circa 43.000 addetti nel 2024, si trova oggi a un bivio: adattarsi ai cambiamenti globali o rischiare un declino irreversibile.

Di fronte a questa sfida, Confindustria Toscana Centro e Costa, con la collaborazione di PwC Italia, ha avviato un percorso per la definizione di un piano strategico dedicato alla riqualificazione e al rilancio del distretto. L’obiettivo è rafforzare la competitività delle imprese, migliorare la sostenibilità della filiera e contrastare fenomeni come il lavoro irregolare e il calo delle esportazioni. Questo piano mira a fornire strumenti di supporto alle imprese nel breve termine e a migliorare la competitività e l’efficienza produttiva del settore nel medio-lungo termine, con un focus specifico sull’area fiorentina.

Un settore chiave per l’economia italiana

Il sistema moda e pelletteria in Italia rappresenta una parte fondamentale dell’economia nazionale. Alcuni numeri evidenziano l’importanza del settore:

  • Contribuisce per il 5,1% al PIL nazionale.
  • Genera un valore aggiunto di 75 miliardi di euro.
  • Impiega oltre 1,2 milioni di addetti in circa 53.000 imprese.
  • Il settore dell’export è particolarmente rilevante: 65 miliardi di euro nel 2023, pari al 10% dell’export nazionale.

La Toscana, e in particolare l’area fiorentina, è uno dei principali poli produttivi della filiera. Tuttavia, il distretto sta affrontando diverse criticità.

Le criticità attuali

La Toscana, e in particolare l’area fiorentina, è uno dei principali poli produttivi della filiera. Tuttavia, il distretto sta affrontando diverse criticità.

  • Calo della produzione: Nel primo trimestre del 2024, la produzione industriale toscana ha registrato un -4,9%, con un ulteriore calo del -3,8% nel secondo trimestre. La produzione manifatturiera nella provincia di Firenze ha subito un calo ancora più marcato, con un -5,1% e -7,2% rispettivamente nel primo e secondo trimestre.
  • Diminuzione delle esportazioni: Le esportazioni del settore pelletteria sono diminuite del -21,5% nei primi nove mesi del 2024.
  • Aumento delle ore di cassa integrazione: Nel 2024 si è registrato un incremento del +230% delle ore di CIG nell’area metropolitana di Firenze rispetto all’anno precedente, con la pelletteria che rappresenta l’82% delle ore autorizzate e un aumento del 254% rispetto al 2023. Il settore moda rappresenta il 46% del totale delle ore di CIG, in aumento rispetto al 26% del 2023.
  • Lavoro Irregolare: Un’ulteriore criticità è la presenza di lavoro irregolare, storicamente presente nelle attività di confezione, a danno soprattutto di lavoratori stranieri.

La diminuzione delle imprese attive nell’area fiorentina è pari al 13% dal 2019, colpendo in modo omogeneo aziende di diverse dimensioni. Si registra un aumento della concentrazione di addetti in aziende di dimensione maggiore, a seguito del consolidamento della filiera attraverso fusioni e acquisizioni.

Le Direttrici Strategiche per il Rilancio

Di fronte a questa situazione, il piano di riqualificazione si basa su alcune direttrici chiave:

  • Migliorare la qualità e l’innovazione attraverso la digitalizzazione e l’adozione di nuove tecnologie.
  • Contrastare il lavoro irregolare e garantire condizioni di lavoro eque e dignitose.
  • Ridurre la dipendenza dai grandi brand, incentivando la crescita di marchi indipendenti.
  • Potenziare la formazione e il trasferimento di competenze, per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
  • Creare un ecosistema sostenibile, con processi produttivi a basso impatto ambientale.

 

La road map di progetto

Il progetto vuole invitare imprese, istituzioni e organizzazioni sindacali a unire le forze per definire strumenti e strategie che guidino le aziende del settore verso un futuro più competitivo e innovativo. Come sottolineato dal presidente Maurizio Bigazzi, l’iniziativa rappresenta un appello a tutti gli attori coinvolti a lavorare insieme per tracciare le direttrici di un nuovo futuro, basato su imprenditorialità, competitività e collaborazione. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile affrontare le sfide attuali e valorizzare il patrimonio artigianale del territorio.

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