Di seguito il testo integrale dell’intervento previsto del Presidente di Fondazione Cr Firenze Luigi Salvadori Maurizio Bigazzi a “Il Futuro è Insieme”, assemblea pubblica 2021 di Confindustria Firenze che si è tenuta alla Fortezza Da Basso il 19 novembre 2021.
Buongiorno a tutti e grazie al Presidente Maurizio Bigazzi per essere stato invitato a parlare a questo importante evento.
Rivolgo un saluto particolare alle autorità presenti, al Commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al Presidente di Confindustria Bonomi a cui mi lega una sincera amicizia e col quale ho condiviso, proprio qua a Firenze alcuni anni fa, eventi che hanno dato, già allora, un forte segnale di collaborazione tra associazioni confindustriali. Un caloroso abbraccio agli amici Giani, Nardella, Bassilichi, Petretto e alle Istituzioni che sono compagni di viaggio in questo tratto di strada al servizio di Firenze e non solo.
Sono contento di poter rappresentare stamani la Fondazione CR Firenze perché il tema di questa assemblea coniuga perfettamente due parole che fanno parte del nostro dna. Infatti abbiamo coniato tempo fa uno slogan che sta accompagnando i progetti e i programmi di questi anni e che segna la rotta che ci siamo impegnati a seguire. Ed è perfetto per questa occasione: recita infatti ‘la nostra storia parla di futuro’.
La seconda parola ’insieme’ è un modello di lavoro che stiamo applicando a livello istituzionale con successo in questo particolare momento storico proprio a Firenze ed è uno dei punti fermi che mi ha accompagnato nella mia attività di imprenditore, poi di Presidente di Confindustria Firenze e ora alla guida della Fondazione.
Concludo infatti ogni mio intervento con un invito al lavoro di squadra che ritengo determinante in una fase come questa, così difficile ma anche piena di sfide appassionanti. Soprattutto quella di vedere le nostre realtà proiettate verso il futuro con progetti che pensano al 2050 da un punto di vista culturale e sociale, e con infrastrutture necessarie allo sviluppo come l’aeroporto, la stazione dell’Alta Velocità, i parcheggi, la cultura e il sociale.
Proprio con questo spirito, come Fondazione, anche in linea col nuovo ruolo auspicato dal Ministro dell’economia Daniele Franco alla recente Giornata Mondiale del Risparmio, oltre alle erogazioni nei settori di competenza, abbiamo iniziato questa strada con progetti importanti per aiutare la città e che toccano alcuni dei temi cruciali che sono al centro del dibattito di queste settimane.
A cominciare dal Recovery Plan per il quale, lo scorso febbraio, con l’aiuto di Marco Buti, Capo di Gabinetto del Commissario europeo agli Affari Economici, presente stamani in sala, e la direzione del professor Alessandro Petretto, abbiamo presentato 19 progetti predisposti praticamente in tempo reale e in modo del tutto volontario da una cabina di regia di esperti di chiara fama che abbiamo chiamato per questo compito. Li abbiamo offerti, questi progetti, come esempio, con tecniche conformi alle indicazioni comunitarie, alla società civile e alle autorità politiche toscane.
Alcuni di questi sono stati inseriti nel pacchetto di proposte della Toscana da tradurre nelle vesti specificate dalle linee guida della Ragioneria Generale dello Stato e dai ministeri competenti. Ricordo, come esempi particolarmente riusciti, i progetti “Bellezza digitale” e “Uffizi diffusi” che sono stati fatti propri dal Ministero dei beni e delle attività culturali.
Lo sforzo che abbiamo prodotto in poche settimane è avvenuto quando ancora il PNRR nazionale era nella versione preliminare ed era ancora da inviare alla Comunità Europea. Pertanto questo nostro lavoro ha fatto bibliografia ed è stato inserito come benchmark prezioso in tutte le successive iniziative effettuate in altre regioni e parti del Paese oltrechè da altre Fondazioni di origine bancaria e che trova una continuazione col lavoro importante fatto da Confindustria e presentato in questa assemblea.
Ovviamente non intendiamo disperdere questo know how e pertanto lo proponiamo, in sinergia con le istituzioni locali, come punto di riferimento per la fase più delicata della progettazione PNRR, cioè la trascrizione in termini di obiettivi/progetti/strumenti a cui dovranno adeguarsi le amministrazioni proponenti e attuative. E siamo anche a disposizione per fornire assistenza nelle successive fasi di valutazione e rendicontazione degli impatti economico-sociali. Ricordo comunque che le decisioni finali spettano sempre alle istituzioni pubbliche.
Inoltre, come Fondazione abbiamo anche finanziato, per un importo complessivo di oltre due milioni di euro, la progettazione di sette importanti opere che saranno realizzate proprio grazie al Recovery Fund. Sono interventi di recupero di scuole, asili e di un parco a Firenze e di un ex scalo ferroviario ad Arezzo.
Ma non ci siamo fermati a questo perché ci sono tante realtà, soprattutto nel terzo settore, che potrebbe avere grandi difficoltà a predisporre progetti nell’ambito del Pnrr e non solo.
A gennaio apriremo uno ‘Sportello Europa’, proprio nella nostra sede, per aiutare a predisporre gli atti necessari per poter accedere ai finanziamenti con la collaborazione di partner industriali che seguiranno le pratiche prevalentemente nei settori del sociale, della cultura, nella formazione.
E’ proprio guardando alla formazione futura e soprattutto all’innovazione che abbiamo acquistato e restaurato, in Oltrarno, uno dei quartieri più suggestivi di Firenze, una ex caserma che, nel Seicento era l’ antico granaio della famiglia Medici.
Lo abbiamo chiamato ‘Innovation center di Fondazione CR Firenze’ e ora ospita l’ Innovation center di Intesa Sanpaolo e, grazie anche alla collaborazione con Nana Bianca, è diventato la ‘casa delle start up’. A breve ci sarà anche una sede italiana della Ecole 42, chiamata FIRENZE 42, la famosa scuola francese che è un modello educativo rivoluzionario: non ha docenti, è completamente gratuita, è aperta 365 giorni l’anno 24 ore su 24. E’ in collegamento con la sede romana, nata grazie alla Università Luiss Guido Carli con cui collaboriamo strettamente, ed è la scuola dei cosiddetti ‘coders’, ovvero i programmatori informatici, una delle professioni sempre più richieste dalle aziende di tutto il mondo.
Leggiamo continuamente di talenti che perdiamo e che vanno all’estero: bene noi questi talenti li vogliamo far venire a Firenze e far rimanere a Firenze. Dunque è un intervento che vuole avere anche un’alta valenza sociale oltrechè premiare il talento, la competenza, il merito e valorizzare di quel capitale umano che ogni giorno leggiamo come uno degli asset determinanti per la ripartenza del paese.
Anche in questo campo ci siamo mossi ben prima che esplodesse la pandemia e lo abbiamo fatto assieme a Intesa Sanpaolo, con cui stiamo mettendo in campo progetti straordinari e molto importanti. Cito, per i risultati che ha ottenuto, il programma ‘Rinascimento Firenze’ che abbiamo varato in piena era covid per aiutare le imprese caratteristiche della città, danneggiate dalla crisi sanitaria. Oggi possiamo annunciare che, grazie ad esso, abbiamo contribuito ad assicurare oltre 1.100 posti di lavoro tra conservati e nuove posizioni.
Parlavamo dunque del capitale umano e, nel 2019, assieme a Intesa Sanpaolo, abbiamo ideato e lanciato un programma molto innovativo in ambito educativo.
Lo abbiamo chiamato ‘Tuttomeritomio’ perché ha l’obiettivo di premiare, appunto, il merito e il talento di giovani provenienti da famiglie in condizioni di disagio economico. Con un impegno complessivo di 7,5 milioni di euro sosteniamo gli studi, nell’arco temporale di sei anni, di circa 450 studenti residenti nella Città metropolitana e nelle province di Arezzo e Grosseto.
I docenti dei corsi sono entusiasti degli allievi che si stanno rivelando davvero molto bravi e che senza di noi avrebbero intrapreso ben altre strade. In molti casi quelli più capaci sono coloro che provengono dalle situazioni più gravi.
E veniamo alla parola ‘insieme’. Il gioco di squadra con le istituzioni pubbliche e private è stata una delle condizioni fondamentali che ci ha permesso di portare a casa questi risultati e lo deve essere oggi ancora di più, in questa fase di generale ripartenza. La Fondazione c’è sempre. A questo proposito, come ho già fatto in altre occasioni, voglio condividere con voi il pensiero di un architetto di fama mondiale, Renzo Piano, perché si adatta perfettamente allo spirito di questa assemblea.
Ecco cosa ha detto in una recente intervista. ‘’Bisogna giocare a ping pong con gli altri, non contro un muro, non da soli… Perché, certamente può anche venirti una buona idea ma se quell’idea resta li, solitaria, si sgonfia, va ad esaurirsi e si perde. Bisogna essere almeno in due, meglio se in tre o quattro o anche cinque. E’ il confronto e l’aggregazione che rende forti. Le idee e le persone’’.
Andiamo avanti assieme su questa strada che sarà lunga ma piena di grandi soddisfazioni.
Ancora grazie e buon lavoro.
Luigi Salvadori