È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ristori (in allegato) che, tra le varie misure, prevede nuovi contributi a fondo perduto per le aziende che sono state penalizzate dalle recenti misure di contenimento della pandemia.
BENEFICIARI: è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riportate nell’Allegato 1 interno al Decreto. L’aiuto non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo il 25 ottobre 2020.
I contributi sono concessi a tutti gli operatori economici interessati dalla norma senza limiti di fatturato. Pertanto, decade quanto previsto dal DL Rilancio che fissava a 5 milioni di euro il limite massimo di fatturato per poter richiedere l’aiuto.
Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che la riduzione del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia superiore al 30% rispetto all’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Al fine di determinare correttamente tali importi, si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi.
IMPORTO DEL CONTRIBUTO: il calcolo del bonus avviene nella modalità già prevista dal Decreto Rilancio, ma ad esso vanno applicate delle percentuali moltiplicative differenziate per settore economico, come riportato nell’Allegato 1 interno al Decreto Ristori. Il massimale del contributo è fissato a 150.000 euro.
PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE: il contributo sarà accreditato dall’Agenzia delle Entrate direttamente ai beneficiari, tramite una procedura differenziata in base alle seguenti casistiche:
- coloro che hanno ricevuto l’aiuto a valere sul DL Rilancio (e non lo hanno restituito ai sensi della circolare 22/2020 dell’Agenzia delle Entrate) non dovranno presentare alcuna istanza e la somma verrà corrisposta automaticamente sul medesimo conto corrente indicato in precedenza;
- coloro che non hanno ricevuto il precedente contributo dovranno invece presentare una nuova istanza attraverso la procedura informatica dell’Agenzia delle Entrate, con tempistiche di prossima definizione.