Premessa
Il prossimo 19 luglio sarà una data importante per la certificazione delle competenze professionali, in quanto diventerà, nonostante non sia un obbligo esteso a tutti gli Energy manager, cogente per ESCO, Esperti in gestione dell’energia (EGE) ed Energy auditor (EA) interessati a presentare diagnosi energetiche presso le grandi imprese (art. 8 D.Lgs. 102/2014).
Lo stesso obbligo è previsto per le ESCO e gli Energy manager nominati da imprese consumatrici di energia per presentare progetti nell’ambito dello schema dei certificati bianchi (art. 12 D.Lgs. 102/2014).
Osservazioni
La scelta di rendere obbligatoria la certificazione nei casi citati ha sicuramente contribuito alla sua diffusione, come testimoniato dall’incremento degli EGE negli elenchi di Accredia, ma pone anche alcuni interrogativi.
Se prima certificarsi era una scelta volontaria e serviva per emergere con un marchio di qualità in possesso di pochi, ora si tratta di soddisfare un obbligo per poter svolgere le attività sopra indicate. Il valore della certificazione, che prima poteva essere valutato in termini di costi/benefici, rischia di ridursi per la ricerca dell’agognato pezzo di carta che ha caratterizzato altri percorsi in passato.
La speranza è che la qualità della certificazione non si riduca e che le istituzioni preposte vigilino su questi aspetti.
Lo scorso maggio il Ministero dello Sviluppo Economico, in previsione della scadenza di luglio 2016, ha emanato degli schemi per rendere le procedure di certificazione degli Organismi di Certificazione (OdC) standardizzate, ciò significa che le regole a cui attenersi per il rilascio della certificazione adesso sono uguali per tutti.
Gli schemi assicurano un approccio più omogeneo in termini di procedure da parte degli OdC, assicurando ad esempio che i requisiti minimi, le attività obbligatoriamente da dimostrare e le procedure d’esame siano gli stessi.
Vale la pena di ricordare che un EGE è un soggetto con almeno tre anni di esperienza specifica nell’energy management, associati ad un idoneo percorso formativo (l’esperienza minima sale per i laureati non tecnici e per i non laureati, fino ai dieci anni dei non diplomati). La norma di riferimento è la UNI CEI 11339.
Le ESCO sono imprese capaci di fornire servizi energetici integrati (riduzione dei consumi e generazione distribuita cogenerativa e da fonti rinnovabili) con contratti EPC con garanzia delle performance e corrispettivo collegato al miglioramento dell’efficienza energetica, oltreché il finanziamento tramite terzi. La norma di riferimento è la UNI CEI 11352.
L’energy auditor è un professionista in grado di realizzare una diagnosi energetica in accordo con le norme europee e nazionali, mirata a caratterizzare i consumi energetici della realtà investigata e ad individuare le possibili soluzioni di efficientamento energetico.
FIRE e SECEM stanno lavorando attivante ai tavoli avviati dal CTI e da Accredia per definire le regole per la certificazione di questo nuovo operatore, per il quale è disponibile la norma europea EN 16247-5. Il lavoro è in stato avanzato e il processo di certificazione sarà simile a quello dell’EGE, differenziandosene per le competenze richieste e le attività obbligatorie.
Iniziative di Confindustria Firenze
Gli uffici del Servizio Energia-Area Ambiente Sicurezza Energia Qualità di Confindustria Firenze sono a disposizione degli associati interessati ad approfondimenti sul tema. Ricordiamo che, sulla base delle richieste pervenuta dalle imprese associate, sono stati organizzati dei corsi con validità per la qualifica all’esame per EGE.
Le aziende interessate posso contattare i riferimenti di Area.
Contatto
Dott.sa Catia Tarquini
Area Ambiente Sicurezza Energia Qualità
tel. 055 2707286, catia.tarquini@confindustriafirenze.it
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